La legge di Bilancio 2024 ha riaperto i termini per rivalutare il costo fiscale di terreni e partecipazioni possedute da soggetti non imprenditori al 1° gennaio 2024, riprendendo la medesima disciplina prevista dalla precedente legge di Bilancio. Confermata anche l’aliquota del 16% da calcolare sul valore complessivo periziato della partecipazione o sul valore normale per quelle quotate, mentre il regime ordinario prevederebbe un’imposta sostitutiva del 26%, calcolata sulla plusvalenza (evidentemente inferiore al valore periziato). Ma questa “agevolazione” si traduce davvero in un effettivo risparmio d’imposta?