Riforma del processo tributario: le criticità restano, ma si è almeno evitata l’udienza in presenza in assenza dei giudici

Il decreto legislativo di riforma del processo tributario lascia trapelare il disfavore verso chi propone l’azione giurisdizionale: dal più che discutibile debutto della sentenza in forma semplificata al varo del divieto, a decorrenza immediata, di produzione di nuovi documenti in appello, alla nuova disciplina delle spese del giudizio volta ad impedire la condanna dell’amministrazione qualora la vittoria del contribuente sia dipesa dalla produzione in giudizio di documenti nuovi. Una sola buona notizia rispetto al testo dello schema di decreto legislativo approvato nel novembre scorso: il venir meno nella disciplina dell’udienza di discussione della possibilità per i giudici e il personale amministrativo di partecipare alla discussione da remoto anche qualora sia stata fatta richiesta della discussione in presenza da almeno una delle parti. Si è così evitato di svilire il ruolo dell’udienza quale fondamentale momento di esercizio del diritto al contraddittorio, garantendo in tal modo non solo il pieno esercizio del diritto di difesa ma anche dignità e decoro del processo tributario.