La Direttiva IVA osta a una normativa nazionale in forza della quale il soggetto passivo è privato del diritto alla detrazione dell’IVA assolta a monte, a causa dell’importo, considerato insufficiente, delle operazioni rilevanti ai fini dell’IVA effettuate da tale soggetto passivo a valle. Lo ha evidenziato la Corte di Giustizia dell’UE con la decisione del 7 marzo 2024 resa nella causa C341/2022.