A distanza di sei mesi dall’implementazione dello Statuto del contribuente, il tema del contraddittorio preventivo sembra tornato nell’abituale, preesistente situazione di caos disciplinare e applicativo; con la clamorosa conseguenza che, per molti dei casi esclusi dall’applicazione del principio e relativi a tributi armonizzati, si perpetua la violazione del diritto europeo che la legge delega imponeva di superare. La riforma viene, quindi, vanificata e, come in un anacronistico gioco dell’oca, si torna al punto di partenza. E’ pertanto quanto mai auspicabile che, esercitando la facoltà di decretazione correttiva prevista saggiamente dalla legge delega, si torni all’originario disegno indirizzato ad assicurare la più ampia applicazione della partecipazione del contribuente. Se così non fosse se ne dovrebbe trarre la conclusione che, nella visione del legislatore, le nostre amministrazioni finanziarie sarebbero impedite nella doverosa lotta all’evasione fiscale dalla presenza di un principio di buona amministrazione riconosciuto come tale in Europa e negli Stati membri!