Il nuovo concordato preventivo biennale ha generato e sta generando discussioni: tanti i dubbi relativi alla sua convenienza per i contribuenti interessati e ai meccanismi di attuazione. Si va dalla perimetrazione dell’area di applicazione del concordato: la normativa si riferisce ai soggetti ai quali si applicano gli ISA (lavoratori autonomi e imprenditori e contribuenti soggetti al regime forfettario) ed alle sole imposte sui redditi, restando perciò esclusa l’IVA. Al fatto che agli oneri certi, gli elementi premiali non sempre appaiono significativamente incentivanti. Diverse valutazioni richiede, invece, il vantaggio dell’inibizione per il Fisco ad accertare maggiori imponibili rispetto a quelli concordati, che in taluni casi potrebbe risultare significativamente dirimente. Tutte queste variabili orienteranno in misura rilevante o meno verso l’accettazione del nuovo istituto definitorio preventivo.