Con la risposta a interpello n. 77 del 22 marzo 2024 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la base imponibile dell’imposta di registro degli atti di concessione, ivi compresi quelli relativi ai diritti d’acqua, è costituita dall’ammontare complessivo del canone di concessione che il concessionario è tenuto a corrispondere al concedente, per l’intero periodo di durata della concessione medesima. Ai fini del calcolo, il canone annuo previsto deve essere moltiplicato per il numero degli anni della relativa concessione.