Il 2022 segna, per la prima volta, una crescita zero degli iscritti all’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Per (tornare a) far crescere la categoria la strada preferibile non è quella di puntare sulle specializzazioni (tanto più se l’acquisizione del titolo è connesso a lunghi ed onerosi percorsi formativi), attraverso una riforma che condurrebbe, di fatto, a una perdita di identità per i tanti colleghi che svolgono un ruolo di consulenza di supporto soprattutto alle micro e piccole imprese. Diventa invece prioritario avviare un dialogo differente con il Legislatore, negoziando affinchè vi sia finalmente anche un riconoscimento delle competenze e del ruolo strategico che i commercialisti svolgono a supporto del Paese con l’introduzione di specifiche riserve e la previsione di disposizioni che per talune materie rendano gli iscritti all’albo perlomeno esenti da vincoli di frequenza di corsi.